26
Ott

La Majella è una montagna dal fascino particolare dovuto anche all’origine mitologica del suo nome.
Molti sostengono che inizialmente si chiamasse Paleno in onore di Giove e che poi, secondo quanto affermano altri, si sia tramutato in Majella dopo che, dalla lontana Frigia, Maja si recò sul Monte Paleno per raccogliere erbe medicinali che avrebbero avuto il potere di salvare suo figlio mortalmente ferito in battaglia.

La Majella, assumendo nella conformazione delle sue rocce la forma di una donna è da sempre considerata “la Montagna Madre” degli abruzzesi o “padre dei monti”, come la definì Plinio il Vecchio nella “Naturalis Historia” ed anche la “Domus Christi” secondo il Petrarca e, con i suoi 2793 m., rappresenta la seconda elevazione dell’intero Appennino ed è compresa nei territori delle province di Chieti, L’Aquila e Pescara.

Nel Pliocene (circa 7.000.000 di anni fa), iniziarono i primi movimenti che portarono alla formazione di quello che è adesso uno dei Massicci più belli ed importanti della penisola.
Orograficamente la Maiella ha la forma di una grande cupola ellittica a morfologia ondulata con l’asse maggiore in direzione Nord-Sud lungo all’incirca 30 Km. , il minore di circa 12 Km. ed un perimetro di quasi 90 Km.

“Negli strati calcarei che si sono formati nel corso di oltre 100 milioni di anni, sono presenti numerosi fossili come: Nummuliti, Rudiste, Gasteropodi, Ammoniti, Coralli.

La Maiella si presenta come un massiccio montuoso.compatto, con molte vette che superano i 2000 mt, doline,.profondi valloni, pietraie, vasti altopiani d’alta quota come la celebre Valle dell’Orfento con il fiume a zero impatto .

Il paesaggio è aspro e selvaggio ed evidente è il fenomeno carsico sia a livello di erosioni superficiali, sia di fenomeni ipogei con la presenza di numerose grotte come: Grotta Canosa (2604 m.) la più elevata del Massiccio, le Grotte del Bue e dell’Asino e la più famosa Grotta del Cavallone del Vallone di Taranta Peligna.

La parte centrale è stata modellata dall’azione dei ghiacciai del Quaternario, conferendo alla parte alta di valle Cannella, alla valle delle Mandrelle, alla valle di Taranta Peligna, alla valle dell’Orfento ed all’anfiteatro delle Murelle la caratteristica forma ad “U”.

Il versante orientale presenta un aspetto molto vario caratterizzato da gole profonde e suggestive come: la Val Serviera, la valle di Selvaromana, il Vallone delle Tre Grotte.

Il versante occidentale ha, invece, andamento più uniforme ad eccezione della valle dell’Orfento.(Patrimonio dell’Unesco). Segnaliamo che la Valle dell’Orfento è una riserva integrale istituita già molti decenni fa grazie alla presenza di un’acqua del fiume a zero impatto ( si può bere ), altissimi alberi secolari e fitta faggeta e un’importantissima ricchezza di diversità di specie di flora e fauna .(presenza di un’enorme diversità di fiori ,piante e farfalle ,grilli ecc..)

La cima più alta ,il massiccio del Monte AMARO (2793 m.s.l.m.) si può’ raggiungere partendo direttamente dall’agricampeggio Rondinella (8 ore totali), sentiero : Dall’Agricampeggio ci si incammina per la Mjella ; Un primo riferimento è che si arriva ad un punto chiamato Guado Sant’Antonio ,a quota 1300 m. .(Volendo da qui si scende alla Valle dell’Orfento e ponte della Pietra. )Ma tornando a noi e cioè salendo ancora si incontra un primo rifugio chiamato Paolo Barrasso ( in onore al biologo che fu tra i più studiosi e fautori della conservazione delle bellezze naturali di tutta la MJELLA ) , si giunge alla prima vetta Monte Rapina , poi la vetta Pesco Falcone e quindi l’ultima la più alta Il Massiccio del Monte Amaro .Qui vi si trova il rifugio a cupola in ferro di colore rosso chiamato Pelino .(in breve questo è un itinerario che passa cresta – cresta .

Tra le vette più importanti: Monte Amaro (2793 m.), Monte Acquaviva (2737 m.), Monte Focalone (2676 m.), Monte S.Angelo (2669 m.), Monte Pesco Falcone (2657 m.), Monte Macellaro (2636 m.), Cima delle Murelle (2596 m.), Cima dell’Altare (2542 m.), Tavola Rotonda (2403 m.), Blockhaus (2142 m.), M.Porrara (2137 m.), ecc. Le basi di partenza per le escursioni sono: Bocca di Valle (647 m.), Campo di Giove (1064 m.), Caramanico Terme (556 m.), Fara San Martino (440 m.), Lama dei Peligni (669 m.), Palena (676 m.), Pacentro (686 m.), Palombaro (513 m.), Pennapiedimonte (669 m.), Pretoro (560 m.), Sant’Eufemia a Maiella (878 m.), Taranta Peligna (460 m.).

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